lunedì 16 marzo 2015

Una ricerca sull'autoefficacia del destinatario

Il precedente post ha messo in rilievo l'importanza dell'autoefficacia del destinatario del messaggio; approfondiamo questo tema attraverso una ricerca pubblicata da Basic and Applied Social Psychology!
Gli Autori -van't Riet, Ruiter, Smerecnik e De Vries- (2010) intendono indagare l'influenza dell'autoefficacia in combinazione con il tipo di frame della comunicazione sulla persuasività di messaggi di promozione della salute. A questo riguardo è utile introdurre il concetto di frame: il frame è la cornice interpretativa con cui viene proposto un messaggio. Generalmente i messaggi che promuovono comportamenti salutari si caratterizzano per due tipologie di frame: il frame di guadagno, che sottolinea i benefici derivati dall'impegno speso in un comportamento salutare, e il frame di perdita, che enfatizza i costi del fallimento di tale impegno. I messaggi che utilizzano un frame di perdita fanno appello al threat appeal e al fear appeal poichè, minacciando il soggetto di incorrere in spiacevoli conseguenze nel caso di comportamenti non salutari, fanno leva sulla sua paura. Facendo riferimento a quanto spiegato nel precedente post, ci si aspetta che i messaggi con frame di perdita siano più persuasivi dei messaggi con frame di guadagno, ma solo per quei destinatari che vantano un elevato livello di autoefficacia, ossia che confidano nelle proprie capacità di fronteggiare la minaccia. Sinteticamente: frame di perdita + alta autoefficacia = persuasività del messaggio. L'esperimento condotto da questi ricercatori lo dimostra!


Lo scopo ultimo di van't Riet, Ruiter, Smerecnik e De Vriesu (2010) è stato rendere il più possibile persuasive le pubblicità di prevenzione che promuovono una dieta a basso consumo di sale, poichè un suo eccessivo uso può causare ipertensione, una delle maggiori cause delle patologie cardiovascolari. Da qui, la foto che ritrae un pomodoro -verdura che da sempre riempie le nostre tavole- inondato da una ricca manciata di sale! 
L'esperimento condotto dagli Autori è consistito nel sottoporre a un campione di 575 soggetti un messaggio che li persuadesse a ridurre il loro consumo di sale. Alla prima metà del campione è stato fatto leggere un testo caratterizzato da un frame di guadagno (esempio: "Ridurre il consumo di sale è il modo migliore per prevenire l'ipertensione."); alla seconda metà il medesimo testo ma con frame di perdita (esempio: "Un alto consumo di sale è la causa principale dell'ipertensione."). Questa procedura è stata preceduta dalla manipolazione dell'autoefficacia di circa metà dei partecipanti: a questi ultimi è stato fatto leggere un testo volto ad aumentare la loro percezione di potere eseguire adeguatamente una dieta a basso consumo di sale (sono stati forniti consigli utili ed è stata sottolineata la facilità di seguire una simile dieta). I risultati dell'esperimento hanno confermato le nostre ipotesi. Infatti i messaggi con frame di perdita sono risultati più persuasivi di quelli con frame di guadagno ma solo per i partecipanti aventi un'alta autoefficacia: quest'ultimi a distanza di 3 settimane dalla somministrazione del messaggio persuasivo dimostravano un'effettiva riduzione dell'uso di sale nella loro dieta alimentare.

Per eventuali approfondimenti, si consiglia la lettura dell'articolo da cui è tratto questo post:
-Van't Riet, J., Ruiter, R., A., C., Smerecnik, C. e De Vries, H. (2010). Examining the influence of self-efficacy on message-framing effects: reducing salt consumption in the general populations. Basic and Applied Social Psychology, 32, pp. 165-172.

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